CALL FOR PAPER

I “suoni”, le corporeità e l’ascolto. Prevenire le discriminazioni nelle relazioni umane.

 

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Il numero 1/2025 della rivista Studium Educationis intende focalizzarsi sul rapporto tra corporeità e “suoni”, rapporto che si presenta come chiave particolarmente affascinante per esplorare la condizione umana. Il suono, inteso non solo come fenomeno fisico legato all’aspetto musicale, ma anche come metafora che veicola significati simbolici e relazionali (che ha antiche radici nella storia evolutiva umana), consente di accedere a dimensioni profonde della memoria collettiva, della psiche e della creatività culturale, dimensioni che si riverberano nelle concezioni dell’arte e dell’estetica più in generale. In un mondo sempre più frammentato dall’“iperconnessione” meramente digitale e dall’esibizione costante dell’identità, il suono può diventare un ponte capace di favorire legami intra e interpersonali, e di contrastare fenomeni come discriminazione, razzismo e marginalizzazione. Oggi, più che mai, i processi formativi devono affrontare una sfida cruciale: come educare all’ascolto in un’epoca in cui l’esperienza sonora (e con essa quella dello “spettacolo”) è spesso ridotta a sottofondo o trito consumo, imprigionata nelle logiche della riproduzione
algoritmica e della velocità? La “feticizzazione” del suono fine a se stessa – il trasformarlo in oggetto di consumo di cui fruire rapidamente – e il crescente esibizionismo a cui esso viene costretto, rischiano inevitabilmente, infatti, di compromettere e impoverire la capacità umana di cogliere prospettive e di percepire l’altro come parte di un dialogo interculturale. Il rapporto tra corporeità e suono, dunque, non è di certo solo un tema “speculativo”, ma un vero e proprio terreno di trasformazione educativa e sociale (che influisce, oltre che su questioni concernenti il rapporto tra arte e formazione in generale, anche in ambiti apparentemente lontani o non correlati). Indagare le  potenzialità di questa connessione può offrire un apporto sostanziale (e inusuale) per ripensare i processi formativi, legati in particolar modo alle dimensioni relazionali della “narrazione”, e per contribuire ad una società – si spera – meno indifferente alle sensibilità e ai bisogni umani.
Di seguito, alcune tracce di riflessione e analisi (integrabili tra loro) per sviluppare un dibattito sul ruolo dei suoni (intesi in senso ampio, sia a livello “musicale” che “verbale”) e delle corporeità nel mondo della formazione contemporanea:
- Questioni, nell’ambito della filosofia dell’educazione, sul rapporto tra corporeità, tecnologia, suono e     società.
- Dimensione sonora/narrativa e pratiche educative per il dialogo e ascolto interculturale.
- L’educazione artistica (che include tutte le varie forme d’arte) come atto formativo contro la   strumentalizzazione delle relazioni nella tecnologia e nei media.
- Coinvolgimento del corpo sociale nella valorizzazione dell’ascolto come esperienza estetica e relazionale.
- Nuove prospettive educative per promuovere inclusione e creatività relazionale attraverso           l’approfondimento critico del suono e dell’estetica in ambito politico/formativo.
- La dimensione sonora e letteraria nel contesto educativo digitale: potenzialità e limiti.
- La dimensione “sonora” nella letteratura per l’infanzia.
- Come la tecnologia digitale può trasformare l’ascolto e l’esperienza sonora nei processi formativi durante tutte le età della vita.

Scadenze:

Presentazione abstract entro il 20.01.25

Valutazione abstract entro il 15.02.25

In caso di valutazione positiva, gli articoli dovranno pervenire alla Rivista tassativamente entro il 15.04.25.