Per una pedagogia interculturale a scuola: tra bisogno e realtà
DOI:
https://doi.org/10.7346/sird-022024-p58Parole chiave:
pedagogia interculturale, sensibilità interculturale, diseguaglianze, ricerca in educazioneAbstract
Il ripensamento della scuola italiana in prospettiva interculturale non può non passare da un’attenzione profonda agli studenti e alle studentesse che la animano e la trasformano. Risulta fondamentale raccogliere e considerare le loro opinioni rispetto all’esperienza personale di scuola, alla percezione che la scuola riesca o meno a promuovere un’idea antirazzista, che sia in grado di coinvolgerli in attività che li stimolino a comprendere il punto di vista di altri, una scuola che si impegni nello sviluppo dello spirito critico, alla base di atteggiamenti e pensieri etnorelativi. Il presente contributo vuole riflettere su queste questioni a partire da alcuni dati emersi dalla mia ricerca di dottorato, uno studio Mixed Methods correlazionale e qualitativo, sulla sensibilità interculturale di un campione di studenti e studentesse frequentanti la scuola secondaria di secondo grado della Lombardia (n:138). Lo studio ha esplorato e misurato la sensibilità interculturale secondo il modello di Bennett (DMIS) di studenti e studentesse e le correlazioni con le variabili indipendenti individuate. In questo contributo saranno presentati alcuni risultati dell’analisi delle opinioni degli studenti raccolte tramite il nuovo questionario di sensibilità interculturale per le scuole italiane (ISQIS) e dalle discussioni guidate in gruppo svolte con 4 classi sulle 7 partecipanti (n:88). In ultimo, l’articolo propone una riflessione scaturita dalle discussioni in gruppo dove è emerso un bisogno di scambio e dialogo con persone con diverse origini culturali, bisogno che sembra in contrapposizione con il diffuso fenomeno attuale della segregazione scolastica e del white flight.
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