La collaborazione tra ricerca e pratiche professionali per l’innovazione sociale: i laboratori territoriali nella prospettiva della Teoria dell’Attività

Autori

  • Diego Di Masi Pensa MultiMedia Editore
  • Sara Serbati
  • Chiara Sità

Abstract

L’innovazione sociale, uno dei principali riferimenti delle politiche europee contemporanee, è uno strumento per progettare e implementare nuovi modelli organizzativi e istituzionali di contrasto alle povertà e alle vulnerabilità e per promuovere pratiche di inclusione e partecipazione attiva dei cittadini nella costruzione di nuove politiche sociali. La letteratura sul tema sottolinea la necessità della connessione tra ricerca, pratica, e policy making nella produzione di effettiva innovazione sociale. In questa prospettiva, la ricerca è pensata non come un processo che “utilizza” le pratiche professionali per elaborare proprie teorie, ma come percorso partecipato di apprendimento che produce un impatto concreto e adeguato ai bisogni della realtà in cui si colloca.
La teoria dell’attività risulta una cornice particolarmente efficace per leggere questo tipo di percorso, mettendo in gioco i temi della comunità, delle culture professionali e degli artefatti, visti anche nella prospettiva dinamica dell’apprendimento e del cambiamento degli schemi di significato e delle prassi degli attori e delle istituzioni coinvolte. L’articolo discute i rischi connessi con una concezione neoliberale dell’innovazione sociale, centrata sulla delega ai corpi intermedi, e descrive la pratica dei Laboratori Territoriali (LabT) nati come sviluppo del programma ministeriale
P.I.P.P.I., proponendo la Teoria dell’Attività come chiave di lettura teorica delle relazioni tra ricerca, pratica e policy making.

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Pubblicato

2019-04-29