Il sorvegliante globale e l’educazione come anacronismo

Autori

  • Mino Conte

Abstract

L’articolo esamina criticamente il fenomeno del monitoraggio della vita quotidiana, in particolare attraverso la Rete e i network sociali, e la conseguente“datificazione” e “digitalizzazione”della persona umana, delle sue relazioni, attitudini e scelte. Il corpo digitale è un corpo oggettivato, sorvegliato, controllato, che attivamente e spesso inconsapevolmente partecipa alla sua produzione e riproduzione elettronica. L’educazione è chiamata a prendere in seria considerazione le nuove forme di disciplinazione di massa, a riconoscerle come tali, mettendo in questione gli approcci correnti e le retoriche giustificative, ed assumendo il rischio dell’anacronismo, inteso come premessa pedagogica per ripensare il significato della libertà, del cambiamento personale e comunitario reale, riscoprendo il tempo della non omologazione per la generazione della forma umana inedita.

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Pubblicato

2014-11-27