L’ “intercultura interna” come dimora antropologica e sfida pedagogica

Autori

  • Giuseppe Milan

Abstract

L’intercultura non è tanto una strategia organizzativa per placare un disagio, non è neppure la ricomposizione di un mosaico scompaginato in nome di un requisito estetico o del disegno di un meccanismo socio-politico funzionale. È “casa dell’uomo”, “utopia-realtà” dell’umanità,
vocazione antropologica autentica, dimensione identitaria troppo spesso tradita. È “luogo desiderato”, bussola, itinerario, viaggio. È dimensione relazionale-culturale da attuare nell’ hic et nunc, attraverso l’umile ma concreta azione educativa. È perciò fortissima provocazione pedagogica che chiama in causa la responsabilità e chiede coraggio, creatività e coerenza.
La sfida può essere rappresentata dalla seguente domanda, difficile e forse strana: è possibile per la persona umana avere l’ “intercultura interna”?
Questo contributo vuole essere un tentativo di riflessione. Non pretende di dare soluzioni tecniche facili né di particolari percorsi educativo-didattici. Tenta piuttosto di toccare alcuni elementi basilari, di sondare la questione antropologica di fondo e, perciò, l’area dei riferimenti pedagogici imprescindibili.

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Pubblicato

2017-06-18