Pedagogia e utopia: l'alleanza della speranza
DOI:
https://doi.org/10.7346/sird-012022-p10Parole chiave:
educazione, politica, utopia, pedagogia della speranzaAbstract
L’articolo affronta il difficile rapporto tra politica e pedagogia. Quando osserviamo i risultati delle politiche educative, rischiamo di perdere ogni speranza. La mancanza di una visione comporta il rischio di accettare che il discorso sull'educazione si riduca ad argomenti specialistici, asettici e disimpegnati, fondati su criteri razionali che non tengono conto dei progetti sociali. E ancora si limiti a prendere decisioni sulla base di indicatori di valutazione, di performance, di competenza, di efficacia, di qualità, a tutto danno di una riflessione centrata sulle dimensioni sociali e politiche dell’atto educativo e del suo rilievo politico. Esistono tuttavia modelli in grado di riallacciare il rapporto tra pedagogia e politica, e di interpretare l’educazione in chiave di impegno sociale. Tutta l'opera teorica e pratica di Paulo Freire ci mette in guardia contro la depo-liticizzazione del pensiero educativo e della riflessione pedagogica. L’educazione deve essere intesa come progetto di liberazione perché la pedagogia deve portare a rea-lizzare valori civili e democratici. È necessario rinnovare e rielaborare una concezione educativa in grado di coniugare la dimensione utopica dell’educazione e di risvegliare la dimensione utopica dell’impegno politico a partire da quella Pedagogia della speranza che invoca Paulo Freire. L’utopia si realizza nel concreto dell’azione educativa, concreto che ci obbliga ad accettare compromessi sul piano etico, sociale e politico e che ci fa ripensare ai mezzi che organizzano la nostra azione pratica e la nostra riflessione scientifica.
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