Educare l’adulto che educa. Riflessioni pedagogiche a partire dalle “lettere ai familiari” di Antonio Gramsci
Abstract
Le profonde e continue trasformazioni che caratterizzano la nostra epoca hanno certamente modificato le modalità e i significati sottesi all’educazione. In modo particolare, la figura dell’adulto che educa sembra attraversare una fase critica: talvolta spaesato, fatica a riconoscere la propria funzione educativa nei confronti delle giovani generazioni. A partire da alcune suggestioni offerte dallo scambio epistolare di A. Gramsci con i familiari, il contributo si propone di
rimarcare la necessità, anche per i minori di oggi, di poter contare su figure adulte significative.
Una funzione che non si esaurisce nella semplice protezione, ma che sappia anche trasformarsi in proposta, individuando nella costruzione di un sistema di alleanze pedagogiche e nella capacità critico-riflessiva una necessità fondamentale, per continuare, nella complessità odierna, a crescere e far crescere.