Sguardi paterni sulla disabilità

L'autobiografia come mediazione didattica per l'inclusione

Autori

  • Elisabetta Ghedin Department of Philosophy, Sociology, Pedagogy and Applied Psychology (FISPPA), University of Padua
  • Laura Invernici Faculty of Primary Education - University of Padua

DOI:

https://doi.org/10.7346/sipes-01-2022-20

Abstract

Questo contributo intende argomentare la validità dell'autobiografia come mezzo di inclusione e per l’inclusione. Infatti, grazie alle sue proprietà e potenzialità individuali e universali, l'autobiografia è accessibile a tutti, fruibile da ciascuno. Partendo da un'indagine approfondita sul profilo paterno, sull'innovazione familiare post-moderna e sui relativi impatti socio-culturali, ha origine una decodifica intrecciata di tre opere autobiografiche. L'analisi si focalizza sui percorsi formativi di tre padri, in relazione all'esistenza dei figli e alla situazione di disabilità che essi vivono. Individuando l'autobiografia quale mezzo espressivo tanto della diversità individuale quanto del rapporto tra molteplici diversità, i sistemi sociali e scolastici devono dimostrarsi disponibili ad accogliere l'autobiografia come un'urgente opportunità di arricchimento interpersonale, soprattutto nell'ambito della didattica per l'inclusione e dell'insegnamento inclusivo per l'educazione familiare.

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Pubblicato

2022-06-30

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