Un futuro in “bianco e nero”: l’antinomia utopia-distopia e il suo uso in educazione. Una riflessione

Autori

  • Alessandro Vaccarelli Università dell'Aquila

DOI:

https://doi.org/10.7346/PO-022024-28

Parole chiave:

utopia, distopia, antinomie, rischio, futuro

Abstract

L’articolo, partendo da due paradigmi interpretativi del contemporaneo (la fine della storia e la società del rischio), cerca di dimostrare come la sensazione di sicurezza che pervade il modo di vivere delle società opulente si coniughi paradossalmente con una parallela preoccupazione del vivere in un mondo carico di senso della catastrofe. La paura del futuro viene ridotta a inquietudine di sottofondo, con la conseguenza che l’agentività umana risulta fiaccata e ridotta a senso di impotenza o tensione verso il nichilismo. Utopia e distopia, proposte come antinomia dell’educazione, possono diventare categorie da far lavorare nell’educativo.  Si rifletterà in particolare sul potenziale delle narrazioni filmiche di genere distopico che, se fruite in solitaria, possono generare inquietudine e senso di impotenza, mentre, se gestite dentro la relazione educativa, potrebbero stimolare la ricerca del senso di appartenenza storica, di orizzonti valoriali su cui poggiare scelte e azioni individuali e collettive.

Biografia autore

Alessandro Vaccarelli, Università dell'Aquila

Dipartimento di Scienze Umane

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Pubblicato

2024-12-20