Giovanni Modugno e il tirocinio magistrale come “tirocinio di vita e di azione”. Un’originale proposta fra le due guerre mondiali.

Autori

  • Evelina Scaglia Department of Human and Social Sciences, University of Bergamo

DOI:

https://doi.org/10.7346/PO-012022-23

Parole chiave:

Formazione iniziale dei maestri, Tirocinio, Rinnovamento pedagogico, Scuola elementare, XX secolo

Abstract

Fin dalle polemiche degli anni Dieci sulla riforma della scuola normale, Giovanni Modugno ebbe un’originale predilezione nei confronti del tirocinio come dispositivo formativo per la preparazione professionale dei maestri di scuola elementare. L’analisi di alcuni suoi interventi pubblicati dalle riviste “La nostra scuola”, “La nuova scuola italiana”, “Levana”, “Scuola Italiana Moderna” e il “Supplemento pedagogico” mostra che l’apprezzamento per il pensiero di Lombardo Radice non gli impedì di esplorare la pedagogia di Friedrich Förster e di far sua la proposta di un “tirocinio di vita e di azione”, pratica difesa anche dopo l’avvio dell’istituto magistrale gentiliano e negli anni più bui del fascismo, per via della sua peculiare valenza sul piano epistemologico e metodologico dovuta a un rinnovato rapporto fra esperienza e scienza della vita. Tale configurazione del tirocinio magistrale garantiva una maggiore sinergia fra pedagogia e discipline di insegnamento e un esercizio della riflessività come habitus professionale.

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Pubblicato

2022-06-28