Le “fonti” di una pedagogia penitenziaria per la formazione dell’educatore in carcere

Autori

  • Silvia Nanni Pensa MultiMedia Editore

Abstract

In seguito alle indicazioni della Legge di Bilancio n. 205 del 27 dicembre 2017, commi 594-601, e in accordo con gli assunti della lifewide(-deep) learning si rende necessario tornare a riflettere sul ruolo e sulla formazione dell’educatore penitenziario e abimis sulle “fonti”, deweyanamente intese, di una pedagogia penitenziaria che orienti sia la dimensione metodologica sia la dimensione concettuale. L’articolo intende mettere in circolo gli assunti storico-teorici delle scienze dell’educazione per la costruzione di un curriculum inter-disciplinare (comprendente la sociologia, la psicologia, le discipline giuridiche e criminologiche) e intra-disciplinare (attraverso l’educazione degli adulti, la pedagogia interculturale e sociale, la pedagogia clinica, etc.), che sappia unire la visione pedagogica di assieme e le peculiarità ri-educative insite nella figura dell’educatore penitenziario. Le ricadute di tale riflessione epistemologica potranno contribuire, auspicabilmente, a strutturare al meglio i percorsi formativi universitari e post-universitari.

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Pubblicato

2019-12-23