Valutare contesti formativi: un esercizio di antipedagogia
DOI :
https://doi.org/10.7346/PO-012023-17Mots-clés :
pedagogia, valutazione, ricerca, linguaggio, antipedagogiaRésumé
Il contributo intende esplorare ruoli e funzioni della pedagogia generale e sociale nel consolidare un fronte di ricerca sulla valutazione dei e nei contesti formativi non tanto quale spazio di frontiera, quanto piuttosto come sede strategica di riflessione autenticamente capace di esprimere una tensione politica e trasformativa. Più nello specifico, si intende approfondire per un verso la capacità della valutazione di essere esperienza cruciale di “ricambio di costrutti” (Metelli Di Lallo) in pedagogia, contribuendo altresì a definire un linguaggio in educazione identificabile in forme logiche e in usi linguistici ad essa peculiari; per altro verso la possibilità della pedagogia di essere generatrice di nuove prospettive emergenti in campo valutativo in risposta ad “ipotesi non ripetute dall’assetto già acquisito del sapere”, ma in perenne contestazione della sua stabilizzazione. Una pedagogia che sappia dunque far valere l’esperienza della valutazione dei e nei contesti formativi non più solo come area di contraddizioni, ma come esercizio ineludibile di antipedagogia.