Emergenza educativa e “corpo” docente
DOI :
https://doi.org/10.7346/PO-012021-04Mots-clés :
emergenza, inatteso, corporeità, professionalità docenteRésumé
L’emergenza, come concetto epistemologico, interroga la teoria pedagogica e la pratica dell’educare nel suo porsi in uno scivolamento di piani, quanto mai attuale, giocato tra la sicurezza, l’urgenza e il manifestarsi dell’inedito. Da un lato l’esperienza pandemica catalizza il tema dell’emergenza e, dall’altro lato, rischia di darne una lettura univoca che non problematizza l’agire educativo. Una lettura pedagogica rigorosa suggerisce l’ipotesi che l’educazione possa farsi “spazio” nel quale l’emergenza possa essere reinterpretata come novità che irrompe, con tutto il suo imprevisto e impensato potenziale trasformativo. Indubbiamente l’impatto destabilizzante del COVID-19 ha toccato, con molteplici ambiguità, il corpo e la corporeità di ragazzi e di docenti. È il “corpo” docente, insieme a quello degli allievi, che è stato plasmato e investito dalla dinamica distanza/vicinanza, sicurezza/insicurezza, presenza/assenza, chiedendo di pensare il riposizionamento del corpo, condizione primaria dell’esperienza, che emerge così al centro dell’esercizio della professionalità docente.