Professioni educative e connessioni emancipative: il filo di Arianna tra Mente Collettiva e Intelligenza Connettiva per abitare i margini
DOI:
https://doi.org/10.7346/PO-022023-02Parole chiave:
Mente Collettiva; Intelligenza Collettiva; emancipazione; lavoro di équipe; innovazioneAbstract
A fronte di un marcato individualismo sociologico e di un restringimento delle visioni politiche a trame particolaristiche, si rileva un interesse per gli aspetti collettivi e comunitari che sta attraversando e provocando il mondo educativo e le professionalità educative, chiedendo una trasformazione del pensiero e dell’azione verso nuovi modelli dell’agire educativo e una differente visione della professionalità stessa. Il contributo, partendo dall’analisi della “Galassia Mente Collettiva” (Milani, 2014) e riformulando i legami con l’Intelligenza Collettiva (Levy, 2002) e l’Intelligenza Connettiva (De Kerckhove, 1998), recupera il senso di un agire educativo che, coltivando sia Mente Collettiva sia Intelligenza Connettiva, possa abitare i margini e far fiorire percorsi innovativi e alternativi di emancipazione. In questa prospettiva, sulla scia della specificità del costrutto di Mente Collettiva (Weick & Roberts, 1993), del suo potenziale trasformativo e della sua ricaduta sulla gestione delle équipe educative e in possibile continuità con lo spazio/tempo della Intelligenza Connettiva, si cercherà di tratteggiare le linee di sviluppo delle prassi educative in contesti e situazioni che esigono un pensiero divergente, creativo e innovativo (Milani & Nosari, 2022), nella direzione di una visione “indisciplinata” (Nicolescu, 2014) e “trasgressiva” (Delors, 1997) che sappia “includere il margine” (Radjou, Prabhu & Ahuja, 2014).