“Educazioni resilienti”: il non formale fa scuola
DOI:
https://doi.org/10.7346/PO-012021-08Parole chiave:
Bambini, Resilienza, Disuguaglianze, Educazione non formale, ComunitàAbstract
La pandemia di COVID 19 ha indotto la sperimentazione di nuove forme di educazione non formale, promosse da organizzazioni e associazioni attive sui territori, che possiamo definire “resilienti” perché, nonostante le criticità legate allo stato di emergenza, hanno permesso a bambini e ragazzi, di esprimersi e di apprendere, integrando così e, in alcuni contesti, supplendo alle attività a distanza proposte dall’istituzione scolastica. Il presente contributo si propone pertanto di riflettere su quelle forme mediante l’analisi di alcune buone pratiche, al fine di orientare, oltre l’emergenza, il futuro agire pedagogico in una rinnovata dialettica tra educazione formale e non formale. Si porteranno pertanto all’attenzione alcuni temi: il rapporto tra tecnologie e nuove disuguaglianze e povertà, l’utilizzo delle diverse forme narrative per la promozione dei processi di resilienza, la formazione di capacità pro- sociali per la costruzione di nuovi modelli di comunità, solidali e partecipate, così come richiede l’attuale momento storico.