Dal modello rieducativo a quello riparativo: spunti e applicazioni
Abstract
Lo studio muove dalle fondamentali considerazioni numeriche che hanno determinato, nel febbraio 2010, la dichiarazione dello stato di emergenza nazionale delle carceri, per sottolineare come, in tale condizione, il principio della rieducazione del reo non possa assolutamente trovare adeguata attuazione. Da qui, l’analisi della rilevante normativa di settore a livello sovranazionale e l’individuazione di passaggi rivolti alla celebrazione del principio si offrono come presupposto per l’interpretazione della giurisprudenza dell’HRC in senso costitutivo di un onere rieducativo in capo agli Stati, ancora di difficile applicazione nei casi concreti.
Le variabili che influenzano la risocializzazione sono poi prese in considerazione in ottica comparatistica, grazie ai dati forniti da una recentissima indagine sovranazionale che non manca di dare risalto alla scarsa disponibilità di dati (quasi nulla nel caso dell’Italia), invece tanto importanti per la definizione di strategie riabilitative efficaci. Lo sbocco naturale di una simile impasse penitenziario pare dunque essere l’apertura verso il modello riparativo che, per sua natura, è in grado di ottemperare meglio alle esigenze rieducative del reo e restitutive nei confronti della collettività.