Quando le ‘message laws’ creano panico morale perpetuo: il caso dei registri dedicati ai sex offenders
DOI:
https://doi.org/10.7347/RIC-032020-p220Abstract
Le leggi che hanno introdotto i registri dedicati ai sex offenders (cd. Megan’s Laws), sono state definite “message laws”, leggi penali che veicolano un messaggio non solo coerente con la spinta culturale che ne sostiene l’adozione e l’applicazione ma che anticipa ciò che non sarebbe accettabile manifestare nel campo politico delle società occidentali. In primo luogo, si evidenzia che tale messaggio è ritenuto più importante rispetto alla valutazione dei risultati dalle leggi in termini di efficacia, contribuendo così a cristallizzare ondate di panico morale in fenomeni di perpetual panic. In secondo luogo, si procede all’analisi del duplice messaggio veicolato da tali leggi: i sex offenders meritano una punizione e la comunità ha il diritto/dovere di controllare il loro comportamento.