Terrorismi vecchi e nuovi

Autori

  • Francesco Gianfrotta

DOI:

https://doi.org/10.7347/RIC-2017-p262

Abstract

Molti sono i paesi che, nel terzo millennio, debbono fare i conti con il terrorismo. Per l’Italia è inevitabile tornare con la
memoria all’esperienza degli anni di piombo, che si caratterizzarono per una sequela di lutti e tragedie, ma anche per una
azione forte e originale, dello Stato e della società civile, che produsse risultati di indiscutibile crescita della sensibilità democratica,
di rafforzamento della coscienza civile e del senso di comunità nazionale.
Le idee che risultarono vincenti durante gli anni di piombo, sia nel senso di essere motori di uno straordinario impegno, sia
nel senso che furono accolte e fatte proprie dalla maggioranza dei cittadini del nostro paese, possono tornare utili per prevenire
e contrastare efficacemente, oggi, il terrorismo di matrice religiosa?
La profonda diversità della natura dei due terrorismi indurrebbe a dare, subito, risposta negativa a questo interrogativo. Ma se
solo pensiamo che, per vincere la battaglia contro questo terrorismo, non basterà la repressione, che dovrà, invece, essere affiancata
da una intensa battaglia culturale, troviamo un primo elemento che ci spinge ad approfondire il tema delle analogie
tra gli strumenti adoperati in passato e quelli cui dobbiamo far ricorso oggi. E potrà risultare meno sorprendente il verificare
che anche all’estero si elaborano ricette da noi già sperimentate in quella stagione ormai lontana nel tempo.

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Pubblicato

2018-12-31

Fascicolo

Sezione

Articoli