Il femminicidio in Italia nel periodo 2000-2012

Autori

  • Fabio Piacenti
  • Paolo De Pasquali

Abstract

Col termine femminicidio si intende una violenza estrema (fisica, psicologica, economica e istituzionale) da parte dell’uomo contro la donna in quanto tale, connotata cioè nella sua dimensione di genere. Oggetto del presente contributo è l’analisi della frazione estrema di suddetta complessa e articolata realtà, quella omicidiaria.
Dopo una disamina sul femminicidio nei diversi paesi del mondo lo studio focalizza l’attenzione sulla realtà italiana. Partendo dalle analisi statistiche eseguite dall’istituto Eures, che nell’ultimo rapporto sull’omicidio volontario in Italia ha sviluppato un’indagine su tutti i casi di omicidio in danno di donne avvenuti dal 2000 al 2012, gli Autori esaminano il drammatico fenomeno nelle diverse ottiche (sociale, relazionale, psicologica e criminologica), costruendo una riflessione sul femminicidio accompagnata da una lettura dei fattori di rischio, dei contesti, delle situazioni ad esso associati.
Nel periodo considerato si contano in Italia 2.220 donne vittime di omicidio, pari ad una media di 171 vittime annue, ovvero ad una ogni due giorni.
Il femminicidio, in Italia così come in generale nei Paesi Europei, risulta prevalentemente circoscritto nell’ambito domestico, risultando oltre 7 vittime femminili su 10 uccise nel contesto familiare. Le donne assassinate dal partner (marito o compagno) o ex-partner rappresentano il 66% degli omicidi domestici (“Parenticidi”).

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Pubblicato

2015-02-25

Fascicolo

Sezione

Articoli