I metodi misti per la ricerca criminologica: le sfide e i modelli

Autori

  • Eugenio De Gregorio
  • Alfredo Verde

DOI:

https://doi.org/10.7347/RIC-012020-p32

Abstract

Negli ultimi 20-30 anni, diversi correnti della ricerca in ambito sociale hanno elaborato modelli di pianificazione dell’indagine e
di trattamento dei dati caratterizzati dall’utilizzo dei c.d. metodi misti (“mixed methods”) come soluzione all’ ormai esaurito dibattito
sul primato dei metodi qualitativi vs. quelli quantitativi. Il panorama della letteratura sull’argomento pone tuttavia alcune interessanti
sfide che la criminologia può fare proprie e su cui elaborare un corpus di riflessioni. In questo articolo verranno esaminate alcune
di queste sfide, a partire da una concezione dell’approccio multimetodologico dei metodi misti come un modello mentale, una
forma mentis che può giovare all’elaborazione di modelli di ricerca e di analisi basati sia sugli aspetti quantitativi che su quelli qualitativi.
Successivamente, il problema verrà trattato, in conformità con la visione più diffusa in letteratura, come questione prettamente
metodologica su forme e modalità dell’integrazione quali/quantitativa; nella terza parte, infine, verrà descritto un particolare approccio
(c.d. “QCA”), all’interno della più ampia categoria dei mixed methods, in cui il “qualitativo” e il “quantitativo” sono fusi
in maniera inscindibile, evidenziando le ragioni alla base della sua utilità anche per la ricerca criminologica, che fino al momento
attuale ha utilizzato tali metodologie in modo abbastanza esiguo.

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Pubblicato

2020-03-30

Fascicolo

Sezione

Articoli