La percezione sociale dell’indulto nelle città di Brescia e Firenze
Autori
Carlo Alberto Romano
Michela Arcai
Regina Rensi
Barbara Gualco
Abstract
La legge sull’indulto, ancor prima della definitiva stesura, ha fatto intravedere un notevole interesse da parte dell’opinione pubblica, che si è spaccata tra chi voleva procedere immediatamente, chi con cautela, valutando caso per caso e chi la rifiutava a priori. Si è pensato, pertanto, essere necessario sondare il pensiero della comunità circa il reingresso nella stessa del condannato scarcerato. Gli autori hanno svolto una ricerca sulla percezione sociale dell’indulto nelle città di Brescia e Firenze, attraverso la somministrazione di 200 questionari per città ed il confronto dei dati. Il questionario è anonimo (sono richiesti l’età, la professione, il titolo di studio e la nazionalità), e si compone di sette domande volte a comprendere il livello di conoscenza che ha la comunità sull’argomento, la propria opinione al riguardo, quali pensa siano state le ragioni della promulgazione del provvedimento, qual è lo stato d’animo attuale e quale pensa sarà il futuro comportamento del detenuto scarcerato. Dopo aver confrontato i dati nazionali e locali dei detenuti presenti negli Istituti Penitenziari prima e dopo l’indulto, gli autori hanno esaminato gli altri interventi proposti dalle Istituzioni, focalizzando l’attenzione all’utilizzo delle misure alternative, meno ghettizzanti e considerate favorenti percorsi risocializzanti ed alla giustizia riparativa, strumento che guarda ai bisogni della vittima, le quali a loro avviso, appaiono essere le più funzionali alla riabilitazione ed al conseguente reinserimento del condannato nella società. Infine, avvalendosi di un minuzioso resoconto sulla situazione carceraria pre e post indulto, pubblicato dal Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, sono stati esaminati i reali effetti del provvedimento, i quali sono risultati meno “catastrofici” rispetto alle previsioni effettuate dai mezzi di comunicazione di massa ed alla rilevata percezione sociale, che davano per scontato il reingresso a breve termine del detenuto scarcerato nel circuito penitenziario.