I libri tattili illustrati come mediatori universali: questioni di accessibilità

Abstract

La focalizzazione sulla lettura ad alta voce nei primi anni di vita ha attivato linee di ricerca e studi legati alla dimensione dell’accessibilità. Se la lettura è un diritto, devono essere create condizioni perché questa opportunità possa essere richiesta e sperimentata da tutti i bambini, anche quando hanno Bisogni Educativi Speciali (BES). Questo contributo intende concentrarsi sui libri tattili, caratterizzati da illustrazioni in rilievo realizzate con materiali e texture diverse e testi scritti sia in Braille che in caratteri ingranditi. Questi testi sono creati per rispondere alle esigenze dei bambini ciechi e ipovedenti e devono essere prodotti tenendo presenti speciali caratteristiche tattili, necessarie per adattarli alle esigenze di lettura dei bambini non vedenti. Leggerli diventa una fonte indispensabile di conoscenza, sperimentazione, gioco, integrazione scolastica e sociale. Tuttavia, la ricchezza della loro realizzazione consente oggi di posizionarli come mediatori universali, utilizzabili da tutti i bambini in diversi contesti scolastici e di vita. Infatti, essi rispondono in modo pertinente ai principi dell’Universal Design for Learning e alla possibilità di essere testi capaci di fornire molteplici modalità di rappresentazione, azione ed espressione, e coinvolgimento. La principale difficoltà che si trova di fronte a questa nuova sfida è l’industria editoriale, che fatica a sostenere i costi e sta cercando ora di attivare, attraverso specifici concorsi nazionali e internazionali, la partecipazione e il coinvolgimento attivo di genitori, insegnanti ed educatori, non solo in termini di produzione ma anche di sensibilizzazione e informazione.