Didattica a distanza e distanza nella didattica. Osservazioni sulla scuola in tempo di pandemia

Autori

  • Federico Rovea Pensamultimedia
  • Annachiara Gobbi

DOI:

https://doi.org/10.7346/SE-032020-09

Abstract

A partire dalla più che mai attuale pratica della didattica a distanza, sperimentata durante l’emergenza Covid-19, l’articolo si prefigge di indagare semanticamente e pedagogicamente il concetto di distanza. A partire da una specifica letteratura pedagogica di riferimento e, in particolare, riferendosi ai concetti di porosità e di soglia introdotti da Walter Benjamin, si proporrà al lettore un esercizio di ri-significazione del termine. Il tentativo è quello di discostarsi da una posizione che intende la distanza esclusivamente come separazione dei corpi, così come la cosiddetta DAD sembra suggerire, per sposarne, invece, un’altra che, a partire dai concetti benjaminiani, la concepisce primariamente come condizione che permette di abitare uno spazio in cui sia possibile relazionarsi con ciò che è altro da sé e dalle proprie preconoscenze. Concepita la scuola come luogo in cui fare esperienza di ciò che non si possiede già, si analizzeranno, nell’ultima parte del lavoro, potenzialità e limiti dello spazio dello schermo che, nel periodo dell’emergenza sanitaria, ha completamente sostituito la materialità degli edifici scolastici.

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Pubblicato

2020-12-14

Fascicolo

Sezione

FOCUS (3/2020) - Pensare la didattica oltre la pandemia