Orientamento e vita affettiva.
Promuovere percorsi inclusivi nella prospettiva della Qualità della Vita
DOI:
https://doi.org/10.7346/SE-012022-10Abstract
L’orientamento viene spesso pensato come un percorso lineare, indirizzato all’individuazione dei possibili sbocchi occupazionali al termine dell’iter scolastico. Pur trattandosi di una visione lungimirante, la focalizzazione sul solo aspetto lavorativo rende tale processo non sempre inclusivo, specialmente quando non tiene conto delle dimensioni legate alla vita affettiva, propedeutiche alla costruzione di qualsivoglia carriera professionale. Per le persone con disabilità, poi, la questione assume connotazioni di urgenza, trattandosi di tematiche considerate tabù dalla società, che faticano a diffondersi per stereotipi culturali ancora fortemente radicati nel pensiero comune. Il contributo muove alcune riflessioni sul rapporto tra disabilità e vita affettiva, considerando l’orientamento come processo di accompagnamento educativo che, avendo come riferimento il costrutto della Quality of Life, miri alla costruzione di un Progetto di vita completo e soddisfacente.