L’educazione attiva all’aperto nella scuola: un percorso d’inclusione sociale
DOI :
https://doi.org/10.7346/PO-012021-07Mots-clés :
COVID-19, tutela, ricerca qualitativa, educatoriRésumé
Il mondo sta prestando sempre maggiore attenzione all’apprendimento curricolare “fuori dall’aula”. In Italia questo fenomeno risulta piuttosto attivo a livello sia della scuola di base che accademico, in particolare negli istituti aderenti alla Rete italiana delle Scuole all’Aperto che nel Centro di Ricerca e Formazione in Outdoor Education del- l’Università di Bologna. L’Outdoor Learning è radicato in quella che potrebbe essere definita una “tradizione attiva” fortemente legata all'eredità di Dewey e al movimento educativo progressista. Questo approccio sembra utile per contrastare una generale “povertà educativa” dovuta a molte ragioni e rafforzata dalla pandemia che le nostre società stanno vivendo, che spingono ad allontanarsi sempre più dal fare esperienza del “mondo reale”. A tale proposito, in questo lavoro saranno esplorate diverse caratteristiche dell’OL, grazie ad uno Studio di Caso realizzato nella scuola primaria Terzani sia prima, sia durante la partecipazione al progetto Erasmus+ Go Out and Learn. Innanzitutto, si prendono in considerazione le modalità con cui l’approccio educativo di OL è stato adattato al contesto, in modo da renderlo adeguato a studenti e insegnanti, alla filosofia e al curriculum della scuola, al paesaggio, all’ecologia e alla cultura locali; in secondo luogo, si cercherà di comprendere la forza dell’approccio in chiave di sviluppo inclusivo ed esperienziale.