La funzione dell’orientamento nell’ottica della valorizzazione delle differenze di genere ed etnico culturali

Abstract

  Negli ultimi decenni, il tema dell’orientamento ha assunto una funzione strategica essenziale a livello internazionale e nazionale (Consiglio d’Europa, 2018, 2022; MIUR, 2022, 2023), soprattutto nell’ottica della riduzione-eliminazione della dispersione scolastica, dell’aumento dell’occupazione nel mondo del lavoro, della riduzione della povertà educativa ed economica.

In particolare, alla scuola, viene assegnato un ruolo centrale per preparare al mondo del lavoro (MIUR, 2022). Tale finalità, non deve però occultare un altro aspetto formativo essenziale dell’orientamento, ossia quello di facilitare il soggetto nella costruzione del proprio progetto personale di vita e che ha inizio sin dall’infanzia. Tutte le iniziative mirate a costruire percorsi di orientamento dovrebbero essere quindi indirizzate non prioritariamente a fini economicistici, ma a sviluppare competenze riflessive, metacognitive e critiche che permettano ai soggetti di saper affrontare, con auto-consapevolezza, la sfida contemporanea dell’incertezza e della precarietà.

Il contributo si soffermerà sulla funzione dell’orientamento in condizioni di disparità sociale, economica e culturale per garantire a tutti la possibilità di realizzare il proprio progetto di vita (Nussbaum, 2012). La differenza di genere è una variabile che può precludere e/o rendere più difficili alcuni percorsi per ragazze e per ragazzi. Un percorso orientante, attento anche a questa dimensione, che si realizza in lungo periodo e non soltanto nei “momenti di snodo” (Gugliemi, D’Angelo, 2011), contribuisce a rendere la differenza di genere una risorsa anziché un limite.