La delinquenza giovanile autorilevata in Italia: entità del fenomeno e fattori di rischio

Autori

  • Uberto Gatti et al.

Abstract

Gli Autori presentano i risultati della ricerca sulla delinquenza minorile autorilevata nel territorio italiano nell’ambito dell’International Self-Report Delinquency Study 2 (ISRD2), attualmente coordinato dall’istituto di Criminologia e Diritto Penale dell’Università di Losanna, al quale prendono parte i più qualificati enti di ricerca europei ed extraeuropei. La presente indagine fa seguito all’International Self-Report Delinquency Study, studio promosso ed organizzato dal Centro di Ricerca e Documentazione del Ministero della Giustizia Olandese realizzato nel 1992. Lo scopo dell’indagine è la rilevazione della frequenza e dell’andamento dei comportamenti devianti autodenunciati nella popolazione giovanile, dei fattori di rischio della devianza minorile e della vittimizzazione. All’indagine hanno partecipato quindici città differenti per dimensioni ed aree geografiche. L’indagine si è rivolta a studenti di seconda e terza media inferiore e di prima e seconda superiore. Sono state quindi selezionate alcune scuole e, all’interno di esse, alcune classi usando un metodo di campionamento casuale multistrato. Lo strumento scelto è stato un questionario scritto compilato in forma anonima. Il questionario, elaborato dal gruppo internazionale, contiene domande relative alle abitudini di vita, alle caratteristiche socio-demografiche del rispondente e della sua famiglia, a episodi di vittimizzazione ed a comportamenti violenti e/o illegali. I questionari sono stati somministrati tra il 16 febbraio e il 3 giugno 2006. I dati raccolti sono stati inseriti in un database utilizzando il software EPIDATA. L’analisi dei dati è stata effettuata utilizzando il programma statistico SPSS. Alla fine dell’indagine sono stati raccolti 7278 questionari validi. I risultati dello studio hanno evidenziato la relazione tra alcune caratteristiche dei giovani, quali l’età, il genere, il tipo di scuola frequentata, ecc. e la commissione o meno di un reato nonchè la scelta di un particolare tipo di comportamento antisociale. Sulla base dei risultati si può comunque osservare che i comportamenti devianti sono diffusi in misura molto maggiore di quanto appaia dalle statistiche ufficiali.

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Pubblicato

2014-12-16

Fascicolo

Sezione

Articoli