Il bullismo a Catania e provincia

Autori

  • Nunzia Cosentino
  • Angela Giannetto

Abstract

Gli Autori analizzano il fenomeno del bullismo somministrando nel corso del 2007 un questionario, rigorosamente anonimo, a 350 studenti appartenenti alle classi elementari e medie di 7 istituti scolastici di Catania e provincia, mettendo in relazione le risposte ottenute dagli studenti delle scuole elementari con quelle degli studenti delle scuole medie inferiori, e confrontandole con i risultati di molte ricerche svolte in campo nazionale ed internazionale. La ricerca si propone di rilevare le frequenze e le tipologie dei comportamenti prevaricanti, i luoghi in cui si verificano, le differenze di genere, di età e di motivazione dei bulli, gli atteggiamenti degli studenti nei confronti di quest’ultimi, la propensione degli studenti a parlare con altri delle violenze osservate, nonché la capacità di elaborare strategie di risoluzione dei conflitti tra pari. Dai dati emerge, in particolare, che le frequenze degli atti di bullismo subìti sono molto più alte (68% elementari, 56% medie) di quelle precedentemente rilevate in Italia. Si evidenzia, inoltre, un diffuso atteggiamento di sfiducia, pari ad un 30% degli intervistati,sull’utilità di riferire ad altri le esperienze di violenza di cui si è testimoni. Sono state, inoltre, rilevate tendenze molto interessanti in un’ottica di futuro intervento. La maggior parte degli studenti delle scuole elementari e medie è propensa a risolvere i conflitti scolastici attraverso il confronto tra bullo e vittima e la comprensione delle loro ragioni, mentre solo uno studente su sette (15% circa) è favorevole ad interventi espressamente punitivi. Questo dato è in linea con i nuovi orientamenti di giustizia riparativa e di mediazione penale che affiorano nelle politiche di giustizia criminale di molti paesi, anche se nel contempo si discosta nettamente dal sentire comune e dalle idee esclusivamente punitive che troppo spesso incarnano il volto delle politiche criminali e scolastiche contro il bullismo. Si è rilevato, infine, che i luoghi privilegiati dai bulli per mettere in atto comportamenti violenti sono gli spazi di ricreazione, le aule scolastiche, i corridoi e i bagni. Questo dato conferma che la scuola è il luogo in cui più facilmente si manifesta con maggiore frequenza il bullismo e che intervenendo in tale contesto si può ridurre sensibilmente tale fenomeno, come hanno dimostrato molti programmi scolastici in Italia e soprattutto all’Estero.

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Pubblicato

2014-12-15

Fascicolo

Sezione

Articoli