Ecoterrorismo tra conoscenza e percezione sociale
DOI:
https://doi.org/10.7347/RIC-032024-p179Abstract
Il terrorismo ha origini antiche. La criminologia per anni si è occupata di studiare e approfondire questo fenomeno nelle sue diverse declinazioni: il terrorismo di matrice religiosa, quello di matrice politica, senza tralasciare le realtà più recenti, come ad esempio le stragi attuate dalla comunità Incel. All’interno di queste nuove realtà oggetto di studio, trova spazio anche il cosiddetto “ecoterrorismo”, la cui nascita viene fatta risalire in Gran Bretagna ai primi anni Settanta del Novecento. L’obiettivo di questo contributo è quello di fornire in primis un excursus storico del fenomeno, dettagliandone le caratteristiche sul versante criminologico, per poi presentare una ricerca quantitativa tramite interviste il cui scopo è stato quello di indagare l’opinione degli Italiani e delle Italiane relativamente all’attivismo (anche violento) di stampo ambientalista e animalista. La ricerca è stata condotta tramite 1.009 interviste online proposte a connazionali dai 18 ai 70 anni, campione rappresentativo della popolazione nazionale per genere, classi di età, collocazione geografica, ampiezza del comune di residenza, classe sociale, scolarità. Le interviste sono state somministrate con il metodo CAWI (Computer Aided Web Interviewing). La ricerca si è svolta a metà luglio 2023.
Nella parte finale, analisi dei risultati ottenuti e discussione relativamente a questi ultimi, offrono informazioni circa la percezione degli intervistati e delle intervistate di quanto questo fenomeno possa essere considerato deviante (in senso criminologico), anche alla luce dell’emergenza climatica in atto.
##submission.downloads##
Pubblicato
Fascicolo
Sezione
Licenza
Copyright (c) 2024 Isabella Merzagora, Guido Travaini, Palmina Caruso
TQuesto lavoro è fornito con la licenza Creative Commons Attribuzione 4.0 Internazionale.