L’indagine psichiatrico-forense sulla vittima di stalking: dagli “atti persecutori” al danno psichico

Autori

  • Gabriele Rocca
  • Alessandro Zacheo
  • Tullio Bandini

Abstract

La sistematica violazione della libertà personale posta in essere mediante stalking può condurre a reazioni psichiche delle vittime, a volte tali da comportare un vero e proprio disturbo psicopatologico e rendere necessaria un’indagine medico-legale di valutazione del danno alla persona. Tali comportamenti ripetuti, intrusivi ed indesiderati, recentemente hanno trovato una specifica definizione normativa con la Legge 23 aprile 2009 n. 38, che ha introdotto nell’ordinamento penale italiano il reato di “atti persecutori”. Gli Autori analizzano alcuni aspetti di interesse psichiatrico forense di questa nuova fattispecie penale e, partendo dall’analisi in chiave medico legale dei recenti approdi giurisprudenziali in tema di risarcimento del danno non patrimoniale, sottolineano le prospettive metodologico-valutative del pregiudizio psichico conseguente a stalking. Viene evidenziato, in particolare, come il vero nodo da sciogliere non sia quello di stabilire se un’alterazione dell’integrità psichica sia o meno riconducibile ad una determinata casella di patologia-normalità, bensì quello di raccogliere e analizzare più informazioni possibili circa le conseguenze negative determinate dall’evento dannoso, illustrandone la gravità e la compatibilità con le lesioni riportate. Molte volte, infatti, lo psichiatra forense, nella valutazione della vittima di stalking, riesce ad escludere la presenza di conseguenze psicopatologiche vere e proprie, ma evidenzia e descrive importanti modificazioni ed alterazioni della sfera emotiva, affettiva e relazionale, che rappresentano comunque un danno ed una limitazione delle possibilità della persona di realizzarsi autonomamente e di vivere positivamente la propria vita. Il rigore metodologico proprio della medicina legale e, nello specifico, della psicopatologia forense, a fronte della portata omnicomprensiva del danno alla persona, dovrà quindi cercare di offrire un ausilio tecnico in grado di permettere al Giudice una valutazione obiettiva di tutti i pregiudizi subiti dalla vittima di comportamenti persecutori.

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Pubblicato

2014-11-19

Fascicolo

Sezione

Articoli