Criminogenesi della pornografia non consensuale. Un’interpretazione teorica
DOI:
https://doi.org/10.7347/RIC-022024-p108Abstract
Partendo dai dati che riportano l’aumento significativo in Italia delle forme di violenza sessualizzata online, in particolare quella della pornografia non consensuale, con il presente contributo si vogliono spiegare i fattori e le motivazioni che inducono e incoraggiano gli autori a commettere atti di molestie e violenze sessuali virtuali e che hanno condotto a tale aumento. Si propone, dunque, un’interpretazione teorica delle cause della pornografia non consensuale che vede la crescente cultura dello stupro, rafforzata dall’esposizione alla pornografia violenta e degradante nonché dall’esposizione a contesti favorevoli e permissivi rispetto alla violenza nei confronti delle donne, come uno degli agenti causali delle nuove forme di violenza tecno-mediata. Nell’impostazione che vede la pornografia non consensuale come reato sessuale assumono importanza, oltre ai temi legati al potere ed al controllo, anche quelli dell’oggettivazione femminile che possono senz’altro essere rafforzate dall’esposizione ad una subcultura in cui la violenza sessuale viene normalizzata e la vittima incolpata che, insieme alla fruizione di contenuti pornografici violenti, sono in grado di sabotare il concetto di rispetto e dignità dell’altro portando a de-umanizzarlo, conducendo alla sua oggettificazione. Inoltre, la presenza di grandi cyber comunità a supporto della violenza contro le donne porta gli autori a diffondere agilmente le proprie responsabilità. Si propone, dunque, una spiegazione criminologica moderna attraverso un’interpretazione teorica sulle cause del comportamento criminale online, in particolare dei nuovi reati a sfondo sessuale perpetrati mediante la rete.
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