Il doppio legame tra helping professions e relazioni coniugali: riflessioni criminologiche e canonistiche da una casistica peritale
DOI:
https://doi.org/10.7347/RIC-042021-p304Abstract
Il presente contributo tratta di alcune riflessioni a partire da una casistica peritale in tema di nullità matrimoniale, eseguite su coppie formate da almeno un coniuge – ma talora da tutti e due – che svolge una professione di aiuto, specialmente in ambito sanitario (come medico, psicologo, infermiere, operatore socio-assistenziale); elemento questo molto significativo, poiché, in sede peritale, da un lato, richiama il problema delle motivazioni alla scelta di tali helping professions e, dall’alto, dimostra le plausibili implicazioni delle professioni di aiuto sulla formazione e sul funzionamento della stessa coppia nuziale, con tutte le verosimili conseguenze anche in ambito criminologico e canonistico. Infatti, quando l’opzione all’helping profession è dettata da dinamiche individuali ed auto-centrate, più che oggettuali ed etero-dirette, le stesse entrano chiaramente in gioco non solo sul lavoro, dove magari il soggetto ottiene gratificazioni e riconoscimenti che lo riparano da ferite e carenze tanto remote, quanto insolute, ma soprattutto nella sua vita privata.