Il malato di mente autore di reato nelle strutture residenziali: una ricerca in una comunità terapeutica

Autori

  • Giovanni Fossa
  • Elisa Zanelli
  • Alfredo Verde

Abstract

Secondo recenti provvedimenti governativi a partire dal prossimo anno gli ospedali psichiatrici giudiziari chiuderanno i battenti, mentre all’applicazione delle misure di sicurezza per i malati di mente autori di reato saranno destinate strutture ad esclusiva gestione sanitaria. La struttura residenziale psichiatrica costituisce una delle possibili soluzioni a disposizione dei dipartimenti di salute mentale, e ospita già da tempo questo tipo di pazienti. Obiettivo principale di questo studio è comprendere se e quanto, in una struttura esidenziale, i malati di mente autori di reato differiscono dai pazienti non autori di reato. A tale scopo è stata condotta un’analisi delle caratteristiche di 147 pazienti, di cui 66 autori di reato e 81 non-autori di reato, limitatamente ai pazienti ospitati dalla comunità Pra’ Ellera tra il 2005 e il 2010. La comunità è stata fondata oltre vent’anni fa a Cairo Montenotte (Savona), ospita attualmente circa 60 pazienti, in maggioranza autori di reato, seguiti con un approccio integrato (di impostazione farmacologica e psicodinamica). I risultati evidenziano che i pazienti autori di reato in generale non differiscono significativamente dagli altri pazienti, in quanto la loro presenza non aggrava criticità che pure esistono, come la cronicizzazione degli interventi e il rischio del re-internamento. In particolare i pazienti psichiatrici autori di reato condividono il medesimo tasso di insuccesso (uno su quattro non ce la fa); permangono mediamente in comunità per periodi solo leggermente superiori e non sono maggiori protagonisti di eventi critici (autolesioni, tentati suicidi). A differenza degli altri pazienti i malati di mente autori di reato registrano una diminuzione significativa del disturbo psicotico, che rimane comunque la diagnosi più frequente in comunità. Si potrebbe quindi affermare, in prospettiva temporale, che tra le due tipologie di pazienti potranno osservarsi differenze sempre più esigue.

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Pubblicato

2014-11-14

Fascicolo

Sezione

Articoli