“SCAPPO SALTANDO DALLA FINESTRA”: SUICIDIO, TENTATO SUICIDIO O SEMPLICE DESIDERIO DI TORNARE A CASA? RIFLESSIONI SU UNA CASISTICA IN RESIDENZE SANITARIE ASSISTENZIALI
DOI:
https://doi.org/10.7347/RIC-042019-p268Abstract
Notoriamente i suicidi aumentano con l’avanzare dell’età, ma il numero degli articoli scientifici incentrati sul fenomeno dei suicidi tentati/attuati dalle persone anziane è, per diversi motivi, nettamente inferiore rispetto a quelli pubblicati al riguardo per la fascia di età giovanile. In letteratura vengono comunque riportati svariati fattori di rischio suicidario per l’anziano, tra cui isolamento, solitudine, malattie croniche/invalidanti, depressione, demenza. Un fattore di rischio sembra inoltre essere il collocamento in una struttura assistenziale, circostanza ancora poco studiata e sottovalutata. Il presente lavoro, attraverso la presentazione di una seppur limitata casistica, intende proprio indagare il fenomeno dei suicidi tentati/attuati occorsi in Residenze Sanitarie Assistenziali a breve distanza temporale dall’inserimento. Le diverse diagnosi poste avevano tutte connotazioni depressive, noto fattore di rischio suicidario. Per potersi parlare di “suicidio” l’esito fatale deve essere voluto e preveduto dal soggetto, ragion per cui ci siamo chiesti se tale requisito fosse effettivamente presente nei pazienti della nostra casistica o se, proprio a causa della frattura traumatica della loro quotidianità dovuta all’inserimento in struttura, volessero unicamente lanciare un grido di aiuto attraverso un gesto impulsivo e incongruo, saltare dalla finestra, per ritornare a casa. Il
momento dell’accoglienza in struttura sembra comunque essere un momento particolarmente delicato che necessita la massima attenzione da parte di tutti gli operatori sanitari coinvolti, anche e specialmente in un’ottica preventiva il suicidio.