INDAGINE SULLE REMS ITALIANE. UN ANNO DI OSSERVAZIONE

Autori

  • Roberto Catanesi Pensa MultiMedia Editore
  • Gabriele Mandarelli
  • Stefano Ferracuti
  • Antonia Valerio
  • Felice Carabellese

DOI:

https://doi.org/10.7347/RIC-NS2019-p07

Abstract

Il processo di deistituzionalizzazione del sistema psichiatrico forense italiano ha previsto, da un lato l’affido ai DSM del trattamento di pazienti
psichiatrici autori di reato socialmente pericolosi, dall’altro la sostituzione degli ex ospedali psichiatrico giudiziari con le neocostituite
residenze per l’esecuzione delle misure di sicurezza (REMS). Le 30 REMS esistenti sono strutture residenziali su base regionale, con non
più di 20 pazienti ciascuna, progettate per realizzare un percorso terapeutico/riabilitativo con durata del trattamento limitata nel tempo e
nessuna presenza di agenti di polizia. Il presente studio mira a descrivere le caratteristiche cliniche, criminologiche e trattamentali della
popolazione di pazienti presenti nelle REMS, nel periodo di tempo compreso tra giugno 2017 e giugno 2018. I responsabili sanitari delle
28 REMS partecipanti hanno fornito dati attraverso un modulo ad hoc. Abbiamo così raccolto dati relativi a N = 730 pazienti (80 femmine),
di età media di 41,7 anni (DS 11,8) con una storia mediamente lunga di malattia (11,5 anni), che erano per lo più già in carico ai DSM
(82,2%) e che nel 48,4% dei casi avevano precedenti condanne penali. Le diagnosi più ricorrenti sono risultate: schizofrenia (33,0%);
disturbo di personalità (32,0%) e disturbi correlati a sostanze (21,4%); è emersa significativa comorbilità psichiatrica. I delitti più rappresentati
sono stati: omicidio/tentato omicidio (26%); lesioni personali minacce/ molestie (24%); maltrattamenti in famiglia (19%); reati contro il
patrimonio (12%); oltraggio/violenza a pubblico ufficiale (7%); stalking (7%); reati sessuali (4%). La maggior parte delle vittime sono
risultate membri della famiglia (45%) seguiti da sconosciuti (31%). L’approccio terapeutico più frequentemente utilizzato prevede il contestuale
ricorso a farmacoterapia (98%), riabilitazione psichiatrica (81%) e psicoterapia (57%). È emerso significativo grado di variabilità
nel comportamento aggressivo dei pazienti presenti in REMS, valore misurato tramite MOAS (Modified Overt Aggression Scale), con
predominanza di aggressività verbale e fisica; non sono emerse differenze di genere. Tra gli eventi critici sono emersi: 5,3% di fughe; 5,9%
di trattamenti sanitari obbligatori in SPDC; 4,1% di contenzioni fisiche.

##submission.downloads##

Pubblicato

2020-03-30

Fascicolo

Sezione

Articoli