Le differenze di genere nella genetica dei comportamenti aggressivi

Autori

  • Daniela Di Cosimo
  • Stefano Ferracuti

Abstract

In letteratura si è andato sviluppando un crescente interesse circa la genetica dei comportamenti aggressivi, in particolare rispetto alle alterazioni specifiche dei geni coinvolti nei sistemi dopaminergico e serotoninergico. Il comportamento aggressivo è modulato dall’attività catecolaminergica e una riduzione dell’attività di COMT e MAOA, i due principali enzimi responsabili del catabolismo cerebrale delle catecolamine, dovrebbe aumentare indirettamentela possibilità di un comportamento aggressivo. Mentre vi è e vi è stata una sostanziale attenzione in soggetti di sesso maschile e di genere neutro per quanto riguarda i comportamenti aggressivi e/o antisociali, le donne sono state un gruppo di ricerca meno considerato, sia a causa di fattori socioculturali, sia per la difficoltà nell’evidenziarne le forme di aggressività, spesso minori e meno urgenti dal punto di vista della risposta della società. Per tale motivo solo recentemente si è intesa l’importanza di comprendere l’aggressività femminile, attraverso un quadro dinamico di sviluppo dovuto ad un effetto cumulativo di fattori di rischio e di protezione che occorrono nel corso del tempo, così come è accaduto per gli uomini. In questo articolo, si sottolinea l’importanza di includere queste differenze di genere di tipo genetico al fine di comprendere il fenomeno stesso della violenza, trovandoci in accordo con la recente letteratura in merito alle ipotesi ancora da vagliare, in particolare con l’ipotesi ormonale del bilancio testosterone/estrogeni.

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Pubblicato

2015-01-27

Fascicolo

Sezione

Articoli