“Arsenico e vecchi merletti”: il genere e la criminologia

Autori

  • Marco Marchetti
  • Fracesca Baralla
  • † Giorgia Catania

Abstract

L’origine e il significato delle differenze fisiche e comportamentali tra maschi e femmine furono indagati a fondo da Charles Darwin nel suo “L’origine dell’uomo e la selezione sessuale” (1871). La selezione sessuale è costituita dalla selezione basata su scelte fatte fra maschi e femmine e dalla selezione intrasessuale, basata sulla competizione fra i membri dello stesso genere per ottenere un accesso privilegiato alla riproduzione. Comunemente, la selezione sessuale viene accentuata se un genere tende a limitare il successo riproduttivo dell’altro per via del maggior investimento nella riproduzione che un genere mostra a fronte dell’altro, cosa comune in tutti i mammiferi. Dovrebbe quindi essere appannaggio anche della nostra specie che, però, si presenta solo moderatamente dimorfica. Il maschio umano è comunque in media più alto, più pesante, più forte e ha una maggior massa muscolare rispetto alla femmina, ma non tanto quanto in altre specie di primati. Differenze psicologiche e comportamentali tra maschi e femmine umane compaiono già alla nascita, a seguito dell’esposizione dei maschi al testosterone intrauterino, e si accentuano al momento dello sviluppo sessuale. Nel presente contributo verranno presentate alcune delle più recenti acquisizioni riguardo al ruolo che le differenze psicologiche e comportamentali tra maschi e femmine possono avere nel prodursi dei fenomeni criminali. Verrà presentata la tesi che il dimorfismo fisico, psicologico e comportamentale umano, e quindi anche i fenomeni di differenziazione tra maschi e femmine nei comportamenti aggressivi e/o criminali, riguardano più la selezione sessuale, e quindi la conquista del successo riproduttivo, piuttosto che una ipotetica lotta per la sopravvivenza.

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Pubblicato

2015-01-27

Fascicolo

Sezione

Articoli