In questo articolo viene presentata una rassegna dei più significativi contributi scientifici in tema di rapporto tra malattia mentale grave e violenza. Tanto la malattia mentale quanto la violenza costituiscono delle emergenze nella salute pubblica mondiale. La violenza commessa da persone affette da disturbi mentali gravi è ben nota tanto ai professionisti che operano nel campo della salute mentale, quanto ai familiari dei pazienti e alla popolazione in generale, anche in virtù dell’influenza, spesso negativa, che esercitano i mass-media. Alla chiusura dei manicomi è stato segnalato un aumentato contatto dei malati gravi di mente col sistema giudiziario. È a partire da questo retroterra clinico, sociale e culturale che si spiegano le controversie riguardo l’eventuale maggiore propensione da parte dei soggetti psichiatrici a compiere atti violenti. Al fine di chiarire la questione, abbiamo analizzato gli studi epidemiologici che hanno indagato la correlazione tra malattia mentale e violenza. Sono stati presi in considerazione tutti gli studi che si sono focalizzati sui disturbi psichiatrici più gravi in rapporto ai comportamenti oggettivamente violenti. Gli studi passati in rassegna in questa sede mostrano come in ordine al rapporto tra malattia mentale e violenza si possa individuare un’evoluzione nel corso del tempo da posizioni incerte e contrastanti a posizioni di relativa certezza. Soprattutto negli ultimi due decenni, alla luce dei risultati della ricerca epidemiologica, sembra abbastanza condivisa tra gli studiosi l’opinione che esiste una moderata ma significativa correlazione tra malattia mentale grave e comportamenti violenti. Il rischio di violenza non è ugualmente prevalente tra i vari disturbi mentali, bensì limitato solo ad alcuni di essi e a costellazioni specifiche di sintomi. Sebbene alla luce dei più recenti dati sia evidente una relazione tra malattia mentale grave e violenza, tuttavia è da accertare se tale relazione sia solo di associazione o se sia, piuttosto, di causalità. Purtroppo, gli studi epidemiologici passati in rassegna si rivelano inefficaci nel rispondere a tale quesito, soprattutto a causa di imperfezioni metodologiche che ne limitano l’interpretazione e la generalizzabilità dei risultati. Le inadeguatezze metodologiche di molti di questi studi impongono una interpretazione quanto mai cauta dei risultati e consigliano conclusioni ponderate, soprattutto in virtù dello stigma crescente da parte dell’opinione pubblica nei confronti degli individui mentalmente disturbati. Una parte della ricerca è attualmente impegnata ad identificare quei meccanismi causali che conducono ad un elevato rischio di commettere atti violenti da parte di persone con malattia mentale grave. Alcuni studi hanno analizzato in dettaglio alcuni fattori in grado di mediare la relazione tra malattia mentale e violenza, suggerendo che la violenza commessa dai soggetti affetti da un disturbo psichiatrico non è casuale, bensì motivata e diretta dai sintomi della malattia.