La libertà moltiplicata e tradita. Ragione neoliberista, crisi della critica e università
DOI:
https://doi.org/10.7346/SE-022025-04Parole chiave:
Università, neoliberismo, critica, libertà, pedagogiaAbstract
La libertà accademica, ridotta a autonomia decisionale degli individui all’interno di un sistema competitivo, assume una forma paradossale. In-capace di rivendicare una libertà incondizionata di interrogazione e proposizione, l’università ha cessato di configurarsi come spazio di parola incondizionata (Derrida, Rovatti, 2002), sottratta a vincoli esterni di natura politica e economica. Ne deriva un restringimento della possibilità di formulare domande radicali, in particolare quelle capaci di mettere in discussione i propri presupposti, il proprio ruolo pubblico e sociale. Assunte queste premesse, il saggio intende mostrare come la funzione critica dell’università si atrofizzi, non tanto per un’imposizione autoritaria, quanto per una progressiva interiorizzazione delle logiche neoliberiste che rendono superflua ogni voce dissonante attraverso un sinistro governo per mezzo della libertà (Dardot, Laval, 20192).
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