Disadattamento sociale come esito dell’esclusione dalla vita sociale. Riflessioni dal punto di vista della filosofia neo-tomista dell’educazione
Abstract
Questo articolo costituisce un tentativo di rispondere a una domanda sulla relazione causale tra disadattamento sociale ed esclusione. L’analisi è stata condotta alla luce della filosofia Neo-Tomista dell’educazione considerando principalmente opere di studiosi polacchi in questo ambito. La ricerca viene introdotta da una riflessione sugli esseri umani e sulla specificità delle relazioni comunitarie da loro create. Su queste basi, l’autore ha tentato di caratterizzare l’esclusione sociale e il disadattamento alla luce del pensiero neo-tomista. La riflessione dell’autore rivela il significato chiave riposto nel riconoscimento, nell’ apprezzamento e nella ricerca del bene comune da parte dell’individuo in nome del suo processo di inclusione sociale. Conseguentemente, l’autore ha sollevato la questione dell’educazione morale come un processo volto a insegnare a un individuo come riconoscere e realizzare il bene comune. Intendendo quest’ultimo
come sviluppo delle virtù morali, sì i rappresentanti della tradizione polacca della filosofia Neo-Tomista pensano che l’educazione morale sia connessa con le azioni. La qualità di un’azione dipende, a sua volta, dal bene, per il quale si impegnerà una comunità che circonda un individuo che sta crescendo. La
ricerca dell’autore ha portato alla conclusione che, alla luce del Neo-Tomismo, l’esclusione sociale è un fenomeno originario che conduce al disadattamento sociale.