Il teatro dell’oppresso come metodologia trasformativa per favorire il dialogo interculturale
DOI:
https://doi.org/10.7346/SE-012025-08Parole chiave:
pedagogia del dialogo, teatro dell’oppresso, coscienza critica, formazione universitaria, inclusione.Abstract
Promuovere la cultura del dialogo utilizzando metodologie attive e trasformative rappresenta una sfida imprescindibile per le istituzioni educative. In tal senso, il Teatro dell’Oppresso, fondato dal regista Augusto Boal e ispirato alla pedagogia di Paulo Freire, può costituire un approccio appropriato per promuovere nelle/i partecipanti un processo di co-costruzione di culture e significati. Sulla base di tali premesse, il contributo illustra l’esperienza del laboratorio di Teatro dell’Oppresso condotto nell’ambito del corso di Intercultural education and social integration dell’Università XXX di XXX. L’occasione ha permesso alle autrici non solo di rilevare l’efficacia di tale metodologia, ma anche di riflettere su quanto sia importante, nel contesto odierno, rispondere alle emergenze educative attraverso “la pedagogia del dialogo”.
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