Persona e sofferenza. Quando l’educazione si spinge in luoghi inaccessibili
Abstract
La questione del dolore e della sofferenza, aspetto delicato e complesso dell’esistenza umana e oggetto di interesse e di studio di molte scienze: filosofia, psicologia, antropologia, richiede, oggi più che mai, l’attenzione e la riflessione specifica della pedagogia. Lo scopo è di aiutare il soggetto a dare senso alla sofferenza, a collocarla in un contesto axiologico, a trasformarla in interrogativo esistenziale. Il senso del dolore e della sofferenza risulta infatti poco presente nell’educazione odierna. È significativo, a tal proposito, ciò che Gadamer afferma (in Verità e metodo) allorquando spiega in che senso l’esperienza che include la sofferenza determina lo stesso essere dell’uomo, richiamando la formula di Eschilo dell’imparare attraverso il dolore. Aiutare il soggetto ad accettare e resistere al dolore e a gestire la sofferenza che ne deriva, facendo della relazione il luogo accessibile della e per la cura, è la finalità di questa riflessione che pone in evidenza la dimensione pedagogica della sofferenza.