Lettura e biblioteche scolastiche: come trasformare i nostri studenti in lettori per la vita

Abstract

Quando si parla di lettura giovanile in contesti informali, la sensazione più diffusa è che i ragazzi (e i bambini) di oggi non leggano più. Questa affermazione, peraltro piuttosto radicata in ambito scolastico, è fuorviante. Mi soffermo, innanzitutto, sull’uso dell’avverbio più il quale sottende che sono proprio i giovani di oggi a non leggere quando invece, prima, si faceva. Il pensiero di molti corre, inevitabilmente, all’uso/abuso delle nuove tecnologie. Indubbiamente, la diffusione delle tecnologie digitali ha catturato l’attenzione delle nuove generazioni in modo pervasivo e totalizzante. Ma è davvero il caso di attribuire al digitale tutte le responsabilità? Stando così le cose, non si finirebbe per deresponsabilizzare l’intero mondo legato alla formazione dei bambini e dei ragazzi (famiglie, scuole, biblioteche, librerie…)?

Questo contributo ha come oggetto il ruolo della scuola e le strategie che docenti e dirigenti scolastici possono mettere in atto per avviare un serio percorso di educazione alla lettura che tanto si differenzia da sporadiche attività di promozionedella stessa, sempre utili, ma che non sono funzionali, tuttavia, a trasformare i nostri alunni in lettori per la vita e a offrire loro delle competenze che possano portarli a una comprensione profonda del significato di un testo. Si racconterà dunque di come siamo riusciti a far innamorare della lettura gli alunni di un Istituto comprensivo di Altofonte, piccolo paesino in provincia di Palermo. Le classi pullulano di potenziali lettori e la scuola ha il dovere di mettere in campo tutte le strategie capaci di “trasformare il loro leggere in un’arte personale”.