Madri operaie e maternità a rischio. Per una storia sociale del lavoro femminile

Autores/as

  • Michela Baldini Associate Professor | Pegaso University

DOI:

https://doi.org/10.7346/-we-II-03-24_02

Palabras clave:

maternità a rischio, donne proletarie, industria, natalità, lavoro di cura

Resumen

Il boom occupazionale di fine ‘800 portò le donne ad essere impiegate massivamente negli opifici sottraendole alla casa e alla famiglia. I nuovi impieghi aggiungevano tuttavia il lavoro salariato a quello già esistente e non retribuito che, rivolto alla cura degli altri ed espletato all’interno delle mura domestiche, pur non avendo un ritorno in denaro, ne aveva uno in valore d’uso (coltivare campi, allevare animali, realizzare lavori artigianali). L’impiego nell’industria non fu né l’unica né la più importante forma di lavoro delle donne che si trovarono ad affiancare gli estenuanti turni in fabbrica alla tradizionale e principale attività lavorativa a loro affidata dalla società: il lavoro di cura. Quest’ultimo rimase solida costante nella vita femminile e il lavoro extradomestico si trovava strutturalmente interconnesso con le esigenze e con l’economia familiare che le donne impararono a gestire a partire dall’uso del proprio tempo suddiviso tra esigenze produttive, ri-produttive e d’identità personale. Quella esercitata dalle donne si è più volte dimostrata una “flessibilità che risalta solo se si collega il lavoro salariato con altre importanti variabili quali la demografia, i tassi di natalità/mortalità, la storia della famiglia ed in particolare le trasformazioni che hanno riguardato non solo le dimensioni degli aggregati domestici, ma soprattutto la qualità dei lavori di cura. Tale flessibilità, tuttavia, non ha per lungo tempo avuto alcun riscontro né in ambito lavorativo né nella società, costringendo il mondo femminile a veri e propri equilibrismi per poter portare a compimento il ruolo di una maternità spesso invisa ai datori di lavoro e a lungo tempo non tutelata dalle istituzioni.

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Publicado

2024-06-28

Número

Sección

Articoli