Luci e ombre del “secolo del lavoro”. Una riflessione pedagogica
Abstract
La presenza quasi invasiva di temi collegati al lavoro, declinato attraverso le categorie della precarietà, dell’occupabilità e della flessibilità, in tutti i settori della vita culturale e politica italiana, trova la sua ragion d’essere nel fatto che esso può esser inteso come strumento di inclusione sociale, di definizione dell’identità personale e di esercizio di cittadinanza. Una occupazione non ritenuta adeguata ai propri obiettivi di vita, o la perdita del lavoro stesso, determina una spirale negativa i cui effetti si manifestano in tutte le dimensioni individuali e sociali rendendo palese, quello che viene definito, un deficit di democrazia. Le modalità e la qualità della partecipazione dell’uomo all’attività lavorativa, infatti, garantiscono la possibilità di accedere a quelle risorse materiali e simboliche necessarie ad avviare il processo di costruzione dell’identità e di riconoscimento e senso d’utilità sociale e civile.
Il testo proposto intende, attraverso una analisi pedagogica dei concetti di precarietà e occupabilità, avviare una riflessione utile alla valorizzazione del lavoro come strumento di democrazia sostanziale.