Toccare, conoscere, rappresentare

Dal tatto alle immagini tattili: il pensiero di Montessori, Munari, Romagnoli, Ceppi

Autori

  • Roberta Caldin Full Professor , University of Bologna, Department of Education Studies "Giovanni Maria Bertin" Academic discipline: M-PED/03 Methodologies of Teaching and Special Education https://orcid.org/0000-0002-6732-7054
  • Enrica Polato

DOI:

https://doi.org/10.7346/sipes-01-2023-09

Abstract

I deficit sensoriali, con tutte le loro sfumature - di ipovisione grave o lieve, con residuo uditivo di rilievo o scarso - risultano emblematici di alcune questioni educative generali riguardanti la disabilità. Generalmente ci avviciniamo ad essa senza sfruttare completamente le potenzialità residue della persona – evidenti o latenti - e senza offrirle dei mediatori/facilitatori che la aiutino ad essere più autonoma possibile e in grado di perseguire obiettivi evolutivi importanti. È necessario un impegno elevato nella ricerca di mediatori che aiutino a contenere il più possibile il deficit: persone, relazioni, contesti, situazioni, oggetti possono rappresentare la strada di accesso alla scoperta del mondo nelle sue infinite sfaccettature.

Anche per un bambino con deficit visivo le illustrazioni rappresentano mediatori significativi attraverso i quali gli vengono trasmessi molteplici contenuti e messaggi, favorendo la sua crescita cognitiva, affettiva e relazionale.  Le illustrazioni, essendo usate sempre più come sistemi comunicativi ed espressivi, finiscono così per influenzare anch2@e la vita del bambino con disabilità visiva, che pure non ne fruisce o ne fruisce in misura parziale: è quindi indispensabile che egli sia aiutato a stabilire con le immagini un approccio curioso, che sfoci in un rapporto di comprensione.

Il riconoscimento e la riproduzione di un oggetto non è tuttavia possibile se prima il bambino non l’ha conosciuto realmente, poiché, come dice Bonanomi (2004), “toccare è conoscere, conoscere è rappresentare, rappresentare è comunicare”.

Nel presente contributo desideriamo ripercorrere queste tre tappe, strettamente correlate tra loro, in altrettanti paragrafi, facendoci accompagnare da alcuni grandi Maestri, il cui pensiero a sua volta si intreccia con ricerche e intuizioni più recenti, dando vita a piste operative tutte da esplorare.

Biografia autore

Roberta Caldin, Full Professor , University of Bologna, Department of Education Studies "Giovanni Maria Bertin" Academic discipline: M-PED/03 Methodologies of Teaching and Special Education

Professore ordinario di Pedagogia Speciale, è stata Direttrice del Dipartimento di Scienze dell'Educazione dell'Università di Bologna e Presidente della Scuola di Psicologia e Scienze dell'Educazione. È stata Presidente della Società Italiana di Pedagogia Speciale dal 2017 al 2020, membro della commissione consultiva della Scuola Universitaria Professionale della Svizzera Italiana dal 2011 al 2020 e membro del comitato tecnico scientifico dell'Osservatorio nazionale sulla condizione delle persone con disabilità del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. I suoi interessi di ricerca riguardano, nello specifico, i processi inclusivi e i contesti facilitanti nelle situazioni di disabilità; dedica particolare attenzione anche ai temi della marginalità e della detenzione. Per queste aree di ricerca ha al suo attivo numerose pubblicazioni.

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Pubblicato

2023-07-19

Fascicolo

Sezione

CALL -L'eredità dei maestri e delle maestre