Corpi irrappresentabili

Streghe, storpi e pirate nella cultura del potere e nell’immaginario popolare

Autori

  • Martina De Castro Università Roma Tre
  • Umberto Zona RM
  • Fabio Bocci

DOI:

https://doi.org/10.7346/sipes-01-2022-09

Abstract

La fase di transizione dal periodo feudale a quello capitalistico introduce una serie di strategie di disciplinamento e addestramento dei corpi, che legano il concetto di “normalità” a quello di produttività. Ciò comporta un’adesione sempre più forte ai principi morali e religiosi che penalizzano i corpi altri. In questo contesto culturale, si sviluppa il proletariato e, parallelamente, viene portato un attacco al corpo femminile, culminato nella cosiddetta caccia alle streghe, ma che coinvolge anche altre figure perturbanti, socialmente incompatibili poiché ritenute improduttive, come lo “storpio segnato da Dio”, o in quanto ricorrono all’uso della forza per emanciparsi dalla cultura patriarcale, come le donne pirata. Tutto ciò si riflette nell’immaginario collettivo fino ai giorni nostri, a testimonianza del peso esercitato dalle culture del potere.

 

Parole chiave

Corpo; Streghe; Disabili; Piratesse; Culture.

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Pubblicato

2022-06-30