La vita a Plumfield. Crescere piccole donne e piccoli uomini attraverso l'educazione americana progressista di Louisa May Alcott

Auteurs-es

  • Maria Teresa Trisciuzzi Associate Professor | Free University of Bozen

DOI :

https://doi.org/10.7346/-we-II-03-24_05

Mots-clés :

Letteratura per l'infanzia, Louisa May Alcott, genere, legami materni, emancipazione femminile

Résumé

Louisa May Alcott, autrice americana dei romanzi incentrati sulla vita delle quattro sorelle March, ha riscritto le sue esperienze infantili in Piccole donne, addolcendone l'amarezza per i suoi giovani lettori e forse anche per se stessa. Marmee March, l'amata madre delle bambine March, è un personaggio letterario costruito sul modello della madre di LMA, Abba Alcott (Estes, Lant, 1989; Keyser, 1992). Mentre il padre, Bronson Amos Alcott, osservava e interveniva costantemente nell'educazione delle sue due figlie maggiori, Marmee gode di completa autorità nella sfera domestica, incoraggiando le sue figlie a diventare le piccole donne che il padre March desidera che siano. La presenza onnipotente di Marmee nei romanzi delle Piccole donne riflette il culto della maternità che era prevalente nell'America della metà del XIX secolo (Antonini, 1971; Eiselein, Phillips, Orlando, 2001). Le madri avevano il potere, all'interno della sfera privata, di educare e plasmare i caratteri informi dei loro figli. I romanzi della Alcott fanno della sua famiglia un’occasione per ridisegnare un universo femminile nuovo (Trisciuzzi, 2018), che fuoriesce dagli schemi formali dell’epoca, ispirato alla libertà e al rispetto: libertà di lavorare, di scegliere autonomamente un marito, di abbandonare una scuola autoritaria, di sperimentare le proprie idee.

Nell’articolo verrà approfondito il tema della figura femminile e del rapporto madre-figlia/madre-figlio, sia all’interno dei romanzi di LMA che nella realtà dell’epoca. Sarà analizzata sia la vita delle donne nella sfera privata della casa – accompagnata dal lavoro domestico femminile, dall’educazione dei figli e delle figlie, dal matrimonio e dalla maternità – sia quella pubblica, fuori degli interiors (Beseghi, 1996) della casa familiare, presentando il lavoro delle donne come una realtà autonoma e positiva.

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Publié-e

2024-06-28

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