Inno ai Patriarchi o de’ principii del genere umano
Abstract
Composto a Recanati. «Opera di 17 giorni. Luglio 1822» (indicazione di An). Pubblicato in B24 come «Canzone nona», dopo l’Ultimo canto di Saffo (maggio 1822); retrocesso all’ottavo posto, dopo Alla Primavera, in F e nelle stampe seguenti, per «sottolineare in tal modo le analogie fra l’inno e la canzone » (FUBINI-BIGI 87), ma anche per isolare nella sua singolarità la ‘protesta’ atemporale di Saffo. L’autografo, con numerose correzioni, varianti e note, si conserva nella Nazionale di Napoli.
Metro. Endecasillabi sciolti, distribuiti in sei lasse di varia lunghezza (vv. 21, 35, 14, 15, 17, 14), di cui le prime quattro, coincidenti con la parte biblico-narrativa, introdotte da un movimento allocutivo al personaggio celebrato, indicato sistematicamente con una perifrasi («E voi dei figli dolorosi...», «Tu primo il giorno...», «E tu dall’etra infesto...», «Or te, padre de’ pii...»). Per questo tratto formulare, per la distribuzione della materia in una successione di quadri distinti, per la loro impostazione lirico-narrativa, il componimento si richiama agl’inni pseudo-omerici e soprattutto callimachei, ricordati nell’abbozzo in prosa, allusi nella stessa intitolazione e già imitati negli sciolti del giovanile Inno a Nettuno (1816). L’inclusione di un testo siffatto tra le «canzoni» è così motivata in una delle Annotazioni: «Chiamo quest’Inno, Canzone, per esser poema lirico, benchè non abbia stanze nè rime, ed atteso anche il proprio significato della voce canzone, la quale importa il medesimo che la voce greca ode, cioè cantico...» (TPP 233). Legami più diretti con le altre canzoni sono comunque offerti dall’elemento ideologico (l’Inno fa dittico, in questo senso, con Alla Primavera), dall’organizzazione retorico-linguistica (su cui si veda la successiva nota critica) e dalla stessa divisione delle lasse in una serie più o meno regolare (se si eccettua l’esorbitante seconda, che contiene però la doppia storia di Adamo e di Caino), diversamente che nei modelli classici e nello stesso Inno a Nettuno.