La stampa e la riforma, ovvero La stampa, ovvero La stampa e la riforma. Per il congresso tipografico tenuto in Bologna nel settembre 1869
Abstract
Carducci scrisse questo sonetto nel settembre 1869 in occasione del II Congresso Tipografico Italiano, che si svolse dal venerdì 24 alla domenica 26 e al quale prese parte in veste di delegato con accredito; ma già il sabato 20 era stata inaugurata un’Esposizione dei lavori tipografici, litografici e di arti affini, e appunto allora il sonetto aveva fatto la sua prima comparsa in manifesto affisso alle pareti (lo stesso che per il sonetto a Ugo Bassi affisso l’8 agosto ai muri della via ‘già dei carrettieri’): il 26 dello stesso mese lo ristampò, dopo aver ferocemente criticato sia i versi che la stessa diretta partecipazione di Carducci ai lavori del Congresso,“Il Monitore di Bologna” del famigerato barone Franco Mistrali.
Col titolo La stampa e la riforma. Per il Congresso Tipografico tenuto in Bologna nel settembre 1869 ricomparve nella sezione Decennali delle Poesie 1871 di seguito al sonetto, di qualche giorno precedente, messo fuori per l’intitolazione di una via ad Ugo Bassi e subito innanzi al brindisi del primo di novembre Nostri santi e nostri morti e a La consulta araldica dell’ottobre. Serie rappresentativa – non per caso il richiamo nei titoli alle varie occasioni – d’un autunno che era stato politicamente (epodicamente) molto movimentato: immineva il Concilio Vaticano I (quello che proclamerà l’infallibilità papale) e per l’appunto Carducci si disponeva a celebrarne a suo modo il giorno d’apertura, con la clamorosa ristampa, il 9 dicembre sul “Popolo”, dell’Inno a Satana. Ne sarebbe seguito in città un subisso di polemiche da parte clericale (“L’Ancora”), ma anche laico-moderata (il solito “Monitore” del Mistrali), perfino repubblicana (Quirico Filopanti sullo stesso “Popolo”).